“Assassin’s Creed” di Justin Kurzel

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Ieri sera sono andata al cinema a vedere Assassin’s Creed, il film ispirato all’universo del best seller videoludico della Ubisoft.

Ho voluto vederlo perché ho delle simpatie per il videogioco, anche se lo conosco solo in parte perché la mia costanza con questo tipo di intrattenimento è quella che è: si alternano periodi di chiusa mortale che possono durare anche un mese o due a luuuuuuuunghi periodi di nulla.
Ma va bene così.

Cosa mi aspettavo da questo film?
Tante corse e salti da un tetto all’altro, tante gole tagliate, tanti salti della fede ed una buona contestualizzazione storica.

Cosa ho trovato?
Tante corse e salti da un tetto all’altro, qualche gola tagliata, un solo salto della fede, una contestualizzazione storica praticamente inesistente ed una buona dose di questioni campate in aria e non spiegate.

Ma vediamo di cosa effettivamente parla questo film.

Siamo nella Spagna del 1492 e Aguilar de Nerha viene introdotto nella Confraternita degli Assassini, un ordine segreto che per secoli si è opposto a quello dei Templari. Il compito che viene affidato ad Aguilar è quello di proteggere il Principe di Granada, figlio del Sultano.

Nel 1986, Callum Lynch fa ritorno a casa e trova sua madre morta, uccisa da suo padre, un membro dell’Ordine degli Assassini, che ordina al figlio di scappare quando arrivano gli uomini armati della Fondazione Abstergo (il moderno Ordine dei Templari) per evitargli la cattura.

Trent’anni dopo, nel 2016, Callum viene condannato a morte per omicidio, ma vienedf-02748 salvato dalla stessa Fondazione Abstergo e trasportato nella loro struttura a Madrid per diventare lo strumento che li condurrà al termine di una ricerca che va avanti da oltre cinquecento anni: trovare la Mela dell’Eden.

Questa sfera dorata fu creata da un’antica civiltà e contiene il codice genetico del libero arbitrio dell’uomo, e la Dr.ssa Sophia Rikkin, figlia del capo della fondazione, vuole utilizzare per curare ed estinguere la violenza nel mondo.

Da dove viene l’antica sfera? Come è possibile utilizzarla per curare la violenza come se fosse una malattia? E’ una sfera magica? Come si usa? … Non si sa. Il film non lo spiega.

Viene scelto proprio Callum Lynch perché è il diretto discendente di Aguilar de Nerha, ed è questo il motivo per cui viene introdotto nel progetto Animus. Cal quindi viene collegato ad una macchina che gli permette di rivivere i momenti della vita del suo antenato tramite la memoria genetica, e questo permetterà all’Abstergo di ritrovare la Mela dell’Eden nascosta da Aguilar.

Questi sono i presupposti da cui poi si sviluppa la vicenda.

Ma la cosa che mi ha disturbato è che in questo film, oltre a non essere spiegato cos’è la Mela dell’Eden, a cosa serve, come si usa, da dove viene, ecc… non si parla neanche del Credo degli Assassini.
C’è una confraternita di persone che per secoli muore combattendo contro i Templari in nome di un Credo e il film non spiega minimamente cos’è.
E’ un credo religioso? E’ un giuramento ad un potere superiore? E’ un codice comportamentale? Boh. Non si sa.

Altro aspetto negativo del film, secondo me, è la completa assenza di contestualizzazione storica. Cioè… non puoi ambientarmi una vicenda in un preciso momento storico ed in un luogo specifico (Granada del 1492) e non amalgamare minimamente la storia narrata agli eventi di quel periodo storico.

L’unica cosa chiara è che ci sono gli Assassini che combattono contro i Templari per evitare che questi ultimi entrino in possesso della Mela dell’Eden. Questa Mela consentirebbe ai Templari di piegare la volontà della gente sottomettendola al loro potere eliminando, di conseguenza, la ribellione e la libertà di pensiero e azione che contraddistingue proprio gli Assassini.

Tutto il resto è un contorno più o meno sfocato.

In sostanza però non posso lamentarmi perché, in realtà, mi aspettavo di molto peggio.
Alla fine la trama non è malaccio e il film mi ha intrattenuta senza annoiarmi, quindi la sufficienza se l’è meritata.

Buona l’interpretazione di Michael Fassbender.

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2 pensieri su ““Assassin’s Creed” di Justin Kurzel

  1. Personalmente credo sia un film rivolto soprattutto a chi conosce già il mondo di Assassin’s Creed. Abituata al gioco e alle informazioni derivanti da esso, lacune non ne ho trovate. Magari qualche imprecisione e qualche cosa che mi ha fatto storcere il naso, ma nel complesso è un film che intrattiene. Sicuramente più piacevole per chi conosce tale mondo.

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    • Si. Penso anche io che sia un film rivolto ai giocatori della serie. Per lacune mi riferisco ad eventi approfondimenti che avrebbero reso il film migliore… ma alla fine mi ha intrattenuta abbastanza bene.

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