“X-Men: Magneto Testament” di Greg Pak e Carmine di Giandomenico

Ho iniziato la lettura di questa graphic novel spinta dall’ondata di sorprendente meraviglia51mm0znudl-_sy344_bo1204203200_ che scaturita dalla visione del film Logan – The Wolverine di James Mangold, attualmente in sala.

Magneto Testament è il mio primissimo tentativo di approccio al mondo degli X-Men dei fumetti.
So benissimo che probabilmente avrei fatto meglio ad addentrarmi direttamente nel vivo delle vicende degli X-Men, ma scoraggiata ed indecisa di fronte ai titoli delle troppe testate, ho pensato che un avvicinamento “da lontano” avrebbe reso meno traumatico l’impatto.

Questo volume, firmato Marvel, racconta l’infanzia del personaggio di Magneto, il cui vero nome è Max Eisenhardt, che vive in prima persona il dramma della persecuzione e dello sterminio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

Schindlers-List-Oliwia-Da-010Ho trovato i disegni veramente molto belli, con l’atmosfera tipica che siamo abituati a vedere nel cinema della Shoah.
Le copertine dei 5 volumi, in particolare, con queste immagini totalmente grige e fumose e con il dettaglio rosso, sono un chiaro riferimento a Shindler’s List e alla famosa bambina dal cappotto rosso, che si allontana dalla folla in marcia e si nasconde sotto il letto non vista da nessuno.

Insomma veramente molto bello ed elegante lo stile di Carmine magneto-testament-04-page-015Di Giandomenico, il disegnatore italiano che dal 2004 si è fatto valere in America, collaborando prima con la Marvel e poi con la DC comics.

Ma ora veniamo a qualche considerazione sulla storia e sulla narrazione.

Sostanzialmente quest’opera ha come unico scopo quello di raccontarci la giovinezza di Magneto, con tutte le difficoltà e le sofferenze che può incontrare un ragazzo ebreo cresciuto nella Germania nazista.
La trama del racconto si snoda dal 1935 fino al 1948, e va dalle prime discriminazioni razziali, fino alla liberazione dai campi di sterminio da parte dell’esercito americano.

E’ un lavoro storicamente ben accurato e ben documentato, e descrive molto bene le varie fasi del piano di sterminio degli ebrei… ma a mio avviso presenta una carenza abbastanza rilevante che gli impedisce di essere un’ottima graphic novel: la mancata profondità dei personaggi.
Non ho trovato, infatti, nessuno spessore a livello psicologico, nessuna introspezione, nessuna manifestazione di un qualsiasi tipo di sentimento, neanche da parte del protagonista.
Penso che il giovane Magneto avrebbe potuto trasmettere e raccontare molto di più della sua tragica esperienza, anche semplicemente con pensieri e riflessioni o con semplici confidenze. E invece… è un personaggio sempre triste e molto silenzioso, che parla poco e che non esterna mai il suo dolore.

Insomma non ho trovato lo spessore e la caratterizzazione che mi aspettavo, ed è un peccato, perché con un maggiore approfondimento psicologico di Max, unitamente all’accuratezza storica e alle bellissime tavole, sarebbe stata veramente una gran bella lettura.

E voi cosa ne pensate?
Avete letto questa graphic novel?